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A lezione di guida... autonoma

Nel corso degli ultimi anni i veicoli a guida autonoma sono passati da una mera fantasia futuristica a un’imminente prospettiva

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I produttori di automobili e i sostenitori promettono un futuro con meno incidenti, minore congestione e maggiori vantaggi per l'ambiente. Tuttavia, vi è ancora molto da fare prima che le automobili a guida autonoma siano in grado di convivere con “gli umani”.

 

A lezione di guida... autonoma
A lezione di guida... autonoma

1 - Concedere un po’ di spazio agli altri
Ogni giorno sono tantissime le piccole concessioni su strada che si fanno per agevolare gli altri conducenti, come ad esempio lasciare passare un'auto affinché possa immettersi nel traffico. Su una strada dove circolano sia veicoli autonomi sia manuali, solo quest'ultimo gruppo osserverebbe tali gentilezze. Come spiega il dottor Matthew Channon, docente di legge alla Exeter University e autore di The Law and Driverless Cars: “Se mi trovo in una strada di campagna o in una strada con una sola corsia e qualcuno vuole superarmi, rallento in modo tale che il sorpasso sia il più veloce possibile. Tuttavia, un'auto a guida autonoma non avrebbe alcun motivo di rallentare al di sotto del limite di velocità consentito e questo renderebbe il sorpasso più complesso per l'altro conducente.”

2 - Riconoscere gli altri utenti della strada
Gli automobilisti scambiano generalmente un segnale di intesa con pedoni e ciclisti attraverso ad esempio il contatto visivo o annuendo, per far loro capire che li hanno visti. Ciò non è ovviamente possibile con i veicoli a guida autonoma. Da uno studio condotto nel 2016 dall'Università di Leeds su 644 ciclisti e pedoni è emerso che la più grande preoccupazione di questi ultimi in relazione ai veicoli a guida autonoma è quella di non essere visti e individuati. I team che hanno sviluppato le auto a guida autonoma stanno lavorando su segnali che svolgerebbero lo stesso ruolo, ma ad ora sono molto distanti da quello che è il riconoscimento umano.

3 - Dare la precedenza a un mezzo di emergenza 
Il buonsenso del conducente permette a medici, vigili del fuoco e ad altri servizi di emergenza di raggiungere il luogo dell'emergenza il più velocemente possibile. Tuttavia, le auto a guida autonoma non sono ancora in grado di distinguere un'ambulanza da un altro veicolo rumoroso guidato ad alta velocità. Waymo, l'azienda che si occupa di tecnologia di guida autonoma, nonché consociata di Alphabet, società madre di Google, sta programmando le proprie auto affinché possano riconoscere i mezzi di emergenza per potere mantenere una delle consuetudini più importanti della circolazione stradale.

4 - Gestire i conducenti più aggressivi
Cosa succede quando un'automobile programmata per rispettare le regole della strada si trova innanzi a un conducente bellicoso? “Come riuscirà a gestire il tallonamento?” si chiede Channon. “L'automobile a guida autonoma non supera certamente il limite di velocità, pertanto bloccherà i veicoli che stanno cercando di superarla.” Un conducente umano risolverebbe la situazione ed accosterebbe per fare passare il conducente irascibile, mentre l'approccio da manuale dell'auto a guida autonoma non farebbe altro che gettare benzina sul fuoco.

5 - Reagire alle indicazioni umane 
Il traffico è spesso regolato da persone: poliziotti che danno indicazioni ai conducenti dopo un incidente, un operaio che ferma il traffico per l'arrivo di un camion molto grande o un addetto che controlla il parcheggio durante un festival musicale. Ma i veicoli autonomi sanno come reagire? “Gli uomini seguono la mano e altri segnali dati dall'addetto al parcheggio, che si comporta secondo un determinato schema,” spiega Chris Patience, Responsabile della politica tecnica dell'associazione automobilistica britannica AA. “L'idea di 20.000 o 30.000 veicoli a guida autonoma che si aggirano al Glastonbury Festival per tre giorni non è esaltante.”

6 - Gestire le condizioni meteorologiche 
Le condizioni meteorologiche estreme o imprevedibili rappresentano uno dei maggiori rischi per il conducente umano, anche se siamo comunque in grado di valutare e reagire ai cambiamenti meteorologici. Viceversa, i veicoli a guida autonoma ad ora non hanno dimostrato grande capacità nella gestione delle condizioni meteorologiche. Durante l'inverno del 2017 le principali aziende tecnologiche, come Uber e Waymo, hanno sottoposto i veicoli a test in presenza di neve, ed è emerso che questo “è un problema davvero interessante”, come ha spiegato Carl Wellington, ingegnere responsabile di Uber, al Financial Times. La neve può infatti confondere il laser rotante del veicolo, che potrebbe pensare che i fiocchi di neve sono oggetti solidi.

7 - Guidare per il piacere di farlo 
Uno degli intramontabili piaceri della guida è proprio quello di salire sull'auto e di avventurarsi nella pittoresca campagna o nella città ricca di monumenti, e guidare finché se ne ha voglia. Il punto fondamentale è che con l'auto a guida autonoma si programma la propria destinazione e ci si siede fino a che il veicolo non ha trovato il percorso più efficiente per arrivarvi. “Come potranno queste auto ‘girovagare’ o guidare senza avere una meta specifica se le decisioni sono prese costantemente e in base a quanto sembra più interessante?” riflette Patience di AA.

8 - Evitare i rischi e gli ostacoli
I sensori utilizzati dalle auto a guida autonoma hanno ancora difficoltà ad individuare le buche sulla strada, e anche quando le rilevano, tendono comunque a rallentare, piuttosto che evitarle. La prospettiva è quella di un traffico lento causato dalle auto a guida autonoma, a meno che la tecnologia non migliori, o che i governi non riparino le buche. Vi sono poi anche i casi in cui un conducente umano sorpassa un veicolo fermo o un altro tipo di ostacolo oltrepassando la linea bianca: un'auto a guida autonoma potrebbe prendere una decisione simile, o non farebbe altro che bloccare il traffico?

9 - Gestire gli altri utenti della strada
I sensori dei veicoli a guida autonoma sono progettati pensando essenzialmente alle automobili e ai grandi veicoli. Al momento non sono ancora in grado di considerare pedoni, biciclette ed altri "non veicoli", il cui comportamento è più imprevedibile e le cui forme sono più difficili da identificare. La situazione si complica in campagna, dove cavalli, bestiame o altri animali possono trovarsi sulla strada. Ian McIntosh, Amministratore Delegato dell'inglese RED Driving School, afferma: “Gli automobilisti rallentano se incontrano dei cavalli e tengono le dovute distanze; è inoltre necessario essere pronti a fermarsi se il cavallo si comporta in maniera imprevista.” Buona idea, se escludiamo il fatto che per il veicolo a guida autonoma risulti un po' complessa.

10 - Essere umano!
Un'auto a guida autonoma può agire esclusivamente in base a come è programmata. Ciò significa tentare di pensare agli scenari possibili che potrebbe incontrare mentre utilizza la strada con altri conducenti umani. “Conosciamo l'argomento e sappiamo che potrebbe essere integrato, a condizione che il veicolo possa essere programmato per agire come l'uomo,” spiega Channon dell'Exeter University. “Se la persona che programma l'auto non prende in considerazione tutti i possibili scenari, si verificheranno milioni di situazioni non valutate dalle persone e il veicolo si troverà in grosse difficoltà.”